mercoledì 7 aprile 2010

Ma quanto mangia un siluro?


Con questo post vorrei iniziare una serie di articoli dedicati all'argomento siluro. Ultimamente ho avuto modo di discutere in svariate sedi sia con i sostenitori che con i detrattori di questo pesce, sia con persone qualificate che con semplici pescatori appassionati.

Idealmente, data la vastita' dell'argomento, cerchero' di parlare di alcuni aspetti particolari della biologia e dell'etologia del siluro prima di avventurarmi a parlare di espansioni ed invasioni o di metodologie di contenimento.

La foto qui accanto ritrae i fratelli Milillo (di cui uno e', ad oggi, presidente del Gruppo Siluro Italia) alle prese con un siluro in una posa scherzosa. Mi e' sembrata la foto piu' adatta per introdurre quest'argomento cosi' caldo, un monito a sdrammatizzare perche' dopotutto parliamo solo di pesci..

Allora, dunque, quanto mangia un siluro?



Finora in letteratura scientifica si sono spese migliaia di parole sulla dieta dei pesci e il siluro non fa eccezione. Ma facciamo un passo alla volta.

Per stabilire QUANTO mangia un pesce ci sono fondamentalmente solo due strade percorribili. La prima passa per un acquario, dove il nostro pesce verra' tenuto per un tempo determinato e nutrito in maniera regolare con diversi tipi di cibo (dal pellet ai pesci freschi) o con lo stesso cibo per un periodo piu' o meno lungo. Ovviamente le sue dimensioni corporee verranno monitorate e verra' elaborato un modello bioenergetico che ci dica, in soldoni, quanti grammi di cibo sono stati consumati per produrre un incremento di 1 grammo nel peso del pesce.
La seconda, un po' piu' complicata, passa per l'analisi dei contenuti stomacali di un alto numero di esemplari prelevati direttamente in natura. La pienezza e lo stato della digestione, secondo per esempio il modello bioenergetico di Diana 1979, vengono usati per valutare il tasso di alimentazione. Vengono poi elaborati dei tassi di nutrizione su base annua o giornaliera che sono da considerarsi una media per classe d'eta'.

Se mi avete seguito fino a qua avrete notato i forti limiti di entrambi questi approcci. Nel primo caso abbiamo una situazione completamente avulsa dal contesto naturale e non siamo sicuri di che relazione intercorra tra la situazione artificiale e quella naturale. Nel secondo caso avremo dei risultati anche molto diversi a seconda del modello bioenergetico utilizzato.

Esiste anche una terza via, quasi intermedia, cioe' quella di immettere un certo numero di pesci predatori in un lago sperimentale che ha un numero conosciuto di prede e alla fine della stagione togliere l'acqua e vedere i risultati. Finora e' stato tentato solo con siluri molto piccoli e quindi non ne parlero' in questo momento.

Che risultati sono emersi da questo tipo di studi condotti sul siluro?
Beh, risultati a dir poco contrastanti. Con i modelli bioenergetici si e' arrivato a stabilire un minimo di 177% e un massimo di 1098% del peso corporeo del pesce come massa consumata annualmente. Questo vorrebbe dire che un siluro di 7 anni d'eta', intorno al metro per 10 kg di peso (per fare conto tondo), consumerebbe un minimo di 17,7 kg di pesce all'anno (abbondante sottostima) e un massimo di 109,80 kg di pesce (abbondante sovrastima). Si e' perfino fatto uno studio italiano che avrebbe stabilito una cifra minima intorno al 728% del peso corporeo (praticamente identica a uno studio russo degli anni '80, ma tant'e'), visto che e' un risultato condiviso dai membri del direttivo del Gruppo Siluro Italia potremmo prenderlo per buono. In tal caso un siluro di 10 kg mangera' in un anno 72,8 kg di pesce.

Ora pero' andiamo a vedere quanto sono buoni questi risultati, non prendiamoli per oro colato. Un siluro di 10 kg puo' mettere su circa 6-10% di peso in un anno, secondo Orlova. Ora se per ogni kg di siluro si deve mangiare 72 kg di pesce avremmo una conversione di 72/1 che e' francamente spropositata per un qualsiasi animale a sangue freddo. Orlova propone una consunzione pari al 299% del peso corporeo, ma ancora rimarremmo su una conversione di 29/1.
Anche volendo essere buoni e dimezzando questo valore, magari assumendo una crescita di 2 kg in un anno che e' piu' realistico, avremmo sempre una conversione di 14,5 grammi di pesce in 1 grammo di siluro, che e' ancora un'enormita' visto che il siluro non e' un tonno. Popova nel 1978 aveva pubblicato un fattore di conversione pari a 6.2 grammi di prede in 1 grammo di siluro, un dato parecchio diverso da quello che si evince da altri studi, perfino da quelli effettuati in seguito da Popova stesso.
Volendo prendere per buono quest'ultimo dato, tendendo al ribasso, rimarremmo comunque in un range piuttosto alto.

Specialmente se lo si paragona a quello di un luccio di pari eta' che ha un consumo stimato tra i 4 e i 5 grammi per ogni grammo di peso corporeo acquistato. O alla quantita' di cibo ingerito annualmente che varia dal 300 al 400% del peso corporeo (a seconda della taglia).
Senza contare che un luccio per arrivare a 10 chili ci mette almeno il doppio degli anni di un siluro...

Quindi, in conclusione, o il siluro e' un pesce particolarmente poco efficiente nella conversione di cibo in massa corporea e quindi sicuramente da tenere d'occhio come specie potenzialmente invasiva oppure c'e' qualche errore nelle stime fatte dai vari autori che finora ne hanno studiato questo aspetto. Ai nuovi studi l'ardua sentenza.

Perche' in tutto questo articolo ho sempre parlato di kg di pesce consumati all'anno? Un motivo c'e', e lo vedremo nel prossimo articolo quando cerchero' di rispondere alla domanda "cosa mangia un siluro?"

Bibliografia di riferimento (in ordine sparso):
Raat 1990
Rossi 1991
Orlova & Popova 1986
Omarov & Popova 1985
Popova 1978
Orlova 1989
Stomarov 1985
Ahmet et al. 2004
Heikinheimo & Korhonen 1996
Johnson 1966

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